[Aggiornamento ore 18:30]
Paolo Crepet ha risposto via mail confermando di avere chiesto lui stesso la rimozione dei post pur sentendo la nostra richiesta come una censura, affermazione che ci lascia perplessi e dispiaciuti, dato che non abbiamo mai fatto cenno alla rimozione dell’articolo, ma all’opportunità di sostituire i riferimenti all’autismo con una metafora che non risulti offensiva e stigmatizzante per terze persone. Si è reso disponibile ad un confronto.
[Aggiornamento ore 18:10]
I due post di Paolo Crepet, quello sugli omicidi e quello di precisazioni, sono stati rimossi. Non si sà se la rimozione è ad opera dell’autore o della testata.
Nel frattempo il silenzio aleggia e nessuno ha avuto la presa di responsabilità di rispondere alla nostra lettera aperta, ignorando le oltre 180 firme che l’accompagnano.
I post sono ancora visibili, grazie all’archivio di Google, a questi link:
post principale: http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:https://www.huffingtonpost.it/entry/da-colleferro-a-lecce-la-nostra-gioventu-affetta-da-autismo-emotivo_it_5f7330ebc5b6e99dc332a956
post di precisazioni: http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:https://www.huffingtonpost.it/entry/quella-distanza-emotiva-e-sensoriale-dei-giovani-di-questo-volevo-parlare_it_5f745c01c5b6374c5587125a
Lettera aperta a Paolo Crepet e a Mattia Feltri, direttore del Huffington Post Italia
Siamo un’associazione fondata e diretta da persone autistiche, votata alla diffusione di una visione etica e dignitosa dell’autismo e alla difesa del diritto all’autodeterminazione e autorappresentanza degli autistici. Assieme a molte altre persone tra cui autistici, genitori e professionisti del settore, abbiamo deciso di non rimanere in silenzio e denunciare l’ennesimo episodio di discriminazione nei confronti delle migliaia di persone autistiche.
Ci capita spesso di leggere articoli che parlano di autismo in modo poco opportuno, magari con un linguaggio patologizzante, talvolta intrisi di sensazionalismo da inspiration porn e spesso permeati da quell’abilismo interiorizzato che tanto fatichiamo a riconoscere.
Il linguaggio è importante: definisce il modo in cui le persone pensano alle cose, indica la direzione di un orientamento morale, crea quella suggestione che poi si concretizza in opinione.
Stavolta ad abusare del termine “autismo” è stato l’Huffington Post Italia e per di più con un’aggravante: l’autore è uno psichiatra, purtroppo solito usare l’autismo come metafora per le peggiori derive umane [1].
Siamo abituati a invitare giornalisti e professionisti della comunicazione a correggersi nella forma e talvolta nei contenuti quando parlano di autismo, raccontando loro di una comunità che non conoscono, sottolineando le conseguenze che l’uso di un certo linguaggio ha sulla vita delle persone e aprendo uno squarcio su un panorama che altrimenti non vedrebbero, come abbiamo fatto recentemente con Netflix (https://neuropeculiar.com/2020/07/09/l-autismo-su-netflix-lost-in-translation/), che ha risposto in modo molto rispettoso e ricettivo, ringraziando e modificando sottotitoli e materiale promozionale.
Stavolta l’articolo incriminato ci è stato segnalato in quanto abusa del termine “autismo” collocandolo al fianco di “emotivo” per designare il vuoto cosmico che, secondo l’autore, aleggia negli animi dei giovani allevati a pane, noia e superfluo:
“Abbiamo voluto dare tutto -soprattutto il superfluo- a una generazione di bambini e di adolescenti e sono cresciuti senza desiderio e passione, abbiamo tutelato i più piccoli in tutti i modi possibili (arrivando anche a condannare il professore che vuole bocciare) e li abbiamo resi incapaci di affrontare frustrazioni e sconfitte. Non avendo ricevuto anticorpi educativi, si è diffuso un “autismo emotivo”, ovvero l’indifferenza.” [2]
Ad aggravare in modo indicibile la situazione, il fatto che l’articolo sopracitato parli di casi di omicidio tristemente occorsi alla cronaca in tempi recenti.
Quando ad esprimersi in modo tanto offensivo e fuori luogo è qualcuno che dovrebbe conoscere l’autismo per formazione professionale, è ancora più grave, perché ci troviamo di fronte a una doppia caduta deontologica: quella medica e quella giornalistica.
La responsabilità di chi regge una penna tra le dita è direttamente proporzionale al numero di lettori che raggiungerà, ma anche al grado di credibilità che gli è conferito dalla sua posizione.
Essere descritti come persone vuote, prive di sentimenti, di prospettive, di educazione emotiva è offensivo, oltre che profondamente sbagliato, figuriamoci essere accostati a dei criminali assassini.
Insinuare questo tipo di associazioni nella mente delle persone significa creare uno stigma gravissimo dove già ce ne sono fin troppi a pesare sulle nostre spalle. Significa creare una spaccatura tra le persone difficile da sanare.
Quando un giornalista scrive, contribuisce a creare il contesto sociale in cui le persone oggetto della sua narrazione, vivono [3]. Usare l’autismo in questo modo non significa nemmeno fare pessima divulgazione, ma colpevole strumentalizzazione.
Per una volta mettetevi nei panni di chi deve vedersi definito da quelle parole, sapendo che domani ci sarà qualcuno in più che penserà agli autistici come a persone potenzialmente pericolose. Pensate ai loro genitori, ancora una volta colpevoli del presunto vuoto interiore dei figli autistici nonostante da anni sappiamo che l’autismo è una condizione costituzionale, e che le “mamme frigorifero” non sono mai esistite se non nelle elucubrazioni di chi cercava colpevoli dove non ce n’erano.
Ci sono stati altri omicidi, alcuni recenti, che vorremmo ricordare, le quali vittime però sono gli autistici stessi. Vittime di una società che li conosce solo attraverso stereotipi dannosi, attraverso una narrazione disordinata e strumentale, ora geni, ora poveri disgraziati, un attimo dopo piccoli angeli pronti a far uscire la lacrimuccia e farvi sentire fortunati di non essere come noi.
Per una volta mettetevi nei panni di chi si dedica a difendere la dignità e la legittimità della propria esistenza per poi trovarsi a leggere questo genere di atrocità.
La diversità non deve essere motivo di discriminazione.
La diversità non può più essere un capro espiatorio.
[1] https://www.informazionecattolica.it/2020/05/07/lo-psichiatra-crepet-grazie-al-governo-i-bambini-rischiano-di-diventare-autistici-digitali/
[2] https://www.huffingtonpost.it/entry/da-colleferro-a-lecce-la-nostra-gioventu-affetta-da-autismo-emotivo_it_5f7330ebc5b6e99dc332a956
[3] https://www.tropismi.it/2015/01/06/linguaggio-ee-azione/?doing_wp_cron=1601450960.4954199790954589843750
I firmatari della lettera aperta:
Alice Sodi Presidente NEUROPECULIAR APS
Francesca Ferrari NEUROPECULIAR APS
Tiziana Naimo NEUROPECULIAR APS – Bradipi in antardide
Fabrizio Acanfora Vice presidente NEUROPECULIAR APS – Eccentrico
Roberto Mastropasqua NEUROPECULIAR APS
Cristina Finazzi
Mario Ciummei
Raffaella Turatto
Comitato Lombardo UNITI PER L’AUTISMO
Associazione Mondo Disabili Future – ODV
Pierluigi Frassineti (FIDA – FORUM ITALIANO DIRITTI AUTISMO)
FIDA – Forum Italiano Diritti Autismo
Giulia Campatelli per DIRimè Italia APS
Simona Torlai – presidente Casa Alfa APS
Daniela Zavaglia Presidente Associazione “Per Noi e Dopo di Noi”
Ara – Associazione Risorse Autismo Onlus
ASD San Paolo in Bianco
Hermes APS Onlus
Angsa Marche
Spazio Blu Autismo Varese Onlus
Non Collettivo Queer
Autismo Toscana
Coordinamento delle Associazioni Regionali Toscane per l’Autismo
Carbotti Maria Pia
Vera Bonaccini
Stefania Donzelli
Rachele Palmieri
Sara Beduschi
Nadia Rigotti
Giorgia Scattolin
Sveva Stancati
Tosetto Tecla
Filomena Taverniti
Alessandra Cortini
Cristiana Mazzoni
Cinzia Trabucco
Alessandra Sodi
Marilena Amico
Urbani Cinzia
Silvia Cerqua
LUCILLA CHIODI
Patrizia Mostosi
Sonia Tota
Giacomo Coppola
Gianluca Monti
Marco Isopi
Maria Gaia Belli
Sara Audissino
Martina Savoia
Dott.ssa Lucia Gava – Ph.D.
Elisabetta Pandocchi
Laura Manfredi
Annunziata Pirolo
Sonia Cenceschi
Irene Gironi Carnevale
Laura Mina Carbonetto
Sonia Anna Desini
MAURO PANDIMIGLIO
GIOVANNA LUPIS
DAVID TIECCO LUPIS
Sindila Tatiana
BARBARA LLAMOS
autismocomehofatto (pagina facebook)
Katja Huovinen
Leonardo Pompeo
Maena Divona
Manuela Margani
Marina Perotta
ANTONIO ATZENI
Elisabetta Margani
Lidia Curreli
Giulia Gazzo
CarolinaMaria Consonni
Giuseppe Gaudiello
Lucrezia Grillo
Sara Giori
Francesca Bertola
Caterina Belli
Maria Grazia Palermo
Franco Antonietta
Loredana Micceri
Federica Amico
Gabriella Bomba
Marco Schembri
Francesca Noya
Maria Salinas
Rossella Anelli
Beatrice Pugliano
Luca Baule
RACHELE DAVINI
Giulia Campatelli
Zilda de Matos
Sicali Francesca
Manuela Giovanna Romano’
Antonia Cincioni
Francesca Natascia Vasta
Alba Mascagni
Paola Fabbri
Laura Bressan
Lorenza Largaiolli
Anna Troja
Francesco Amico
Nicoletta Manusardi
Luca Vignando
Michela Botter
Dr.ssa Federica Cenni, Ph.D
Carla Angelini
Giuliana Perrone
Francesca Marangoni
Monica Cristina Massola
Elisa Girotto
LAURA GUAINELLA
Valentina Turolla
Buonocore Concetta
Dott. Davide Baratto
Alessandra Desogus
Agnese Forlani
Rachele Brembilla
Emanuela Bordoni
Fortuna Ippolito
Michela Fanni
Maria Carmela Pesce
FABIO LENTOLA
Silvia Bagnasco
Valeria Di Vita
Maria Lorenza Maronta
Teresa Santacroce
Manuela Ferrari
Veronica Isernia
Martina Bisini
Samuele Melfi
Federica Bove
Valeria Varano
Cristina Romano
Claudia Spreafico
Claudia Di Napoli
Comis Gaetana Daniela
Raffaella Girelli
Mirella Cudia
Isabella Labanca
MARIANI FRANCESCA
Francesco Serafini
Giulia Gambino
Julia Moretti
Vincenzo Bandinu
Daniela Sofia Ferri
Laura Monticelli
Prof. Alessandro Zennaro
Silvia D’Orazio
Tiziana Gazzo
Ella May
Michela Mancinelli
Arianna Boniardi
Stefania Calvellini
Paolo Magnaghi
Cristina Finazzi
ANNA LOREDANA TORELLA
Tiziana Tonon
Silvia Bello
Stefano Colma
Brunella Cercone
Anna B. Antonini
Orietta Principi
Leonardo Benivegna
Anna Muroni
Federica Giusto
Sara Busia
Giuseppe D’Amico
Carmela Lo Presti
Carla Odorizzi
Bonnici Flavio
Cinzia Gallotti
Giorgio Fontana
Maria Rosa Orizio
Lucia Sanna
Sabrina Liso
Dotti Lorena
Andrea Ruzza
Fabiola Papa
Andrea Dell’Antonio
Alessandro Attanasio
Alessandra Mastrorosa
Nirvana Alessio
Fabio Savoia
Valente Silvia
Giulietta De Luca
Simonetta Pasquino Geuna
Katjuscia Zof
Chiara Matterazzo
Rosa Ferrara
Monia Hutab
Pietro Canozzi
Ballabeni Fiorenza
Silvia Sabatini
Paola Ursino
Annalisa Grillo
Cristina Lazzari
Monica Torre
Francesca Marcovecchio
Isabella Concato
Paola Collacchioni
Elisabetta Tonini
Roberto Marino
Alessia Bolognesi
Regina Teodonno
Tiziana Gandolfo
Giulia Bianchi
Margherita Gurrieri
Olieri Barbara
Silvia Longo
Silvia Delitala
Idina Gagliarde
Chiara Casoli
Stefania Bonaguidi Angeli
Susanna Prato
Margherita Gionni
Luisa Milano
Cristiana Picchio
Roberto Castellani
Eleonora Marrone
Anna Meldolesi
Alessandra La Brusco
Lorenzo Mattia
Riccardo Longato
NICOLA PAOLO CHIODI
Edoardo Lizzola
Dott.ssa Monia Gabaldo
Dott. Domenico Bove
Sofia Santori Bassi
Barbara Vacchieri
Kai Schirrmacher
Colomba Belforte
Chiara M.D. Martucci
Nicola Rovetta
Laura Fabbri
Serena Bossoleti
Damiano Spada
Karina Scorzelli
Gianni Granizio
Katty Honoré
Michela Tammaro
Francesca Tricarico
Ester Campanozzi
Laura Peroni
Aurora Bellucci
Francesca Bollanti
Maria Teresa Borra
Lina Vanoli
Celeste Borrelli
Lilia De Rinaldi
Valentina Sanna
Sara Rinaldi
Francesca Zantedeschi
Eugenia Brachini
Sara Scarpello
Bruna Sartori
Donatella Dappiano
Chiara Leoni
Sonia Di Filippo
Elisabetta Ingosso
Tania Leone
Silvia Bagnasco
potete aggiungere anche me come firmatorio? grazie
Kai Schirrmacher
Grazie per aver dato voce e per aver ribadito che essere autistici non significa non essere in grado di amare