“Per un uso consapevole del paradigma della Neurodiversità” è un ebook scritto e autopubblicato da Roberto Mastropasqua.
Il testo fa un excursus storico sulla nascita del concetto, del paradigma e del neologismo per poi affrontare questioni pratiche e utilizzi del concetto.
Alcuni stralci dal ebook:
“Questo testo è la revisione di Io, Neurodiversità e me pubblicato all’interno di Almanacco TUPS 2022. Nuovi disturbi autistici. Ho sentito la necessità di rivederlo per due motivi: perché la prospettiva del testo originario era troppo soggettiva e superficiale rispetto ai contenuti che avrei voluto affrontare e perché la nascita del paradigma della neurodiversità ha una narrazione troppo legata a un’unica persona, Judy Singer, ma la storia reale ci racconta qualcosa di differente.
Nel testo ho deciso di utilizzare in modo intercambiabile neurodiversità e neurovarietà. Il termine neurodiversità pone un problema di comprensione del significato perché a diversità viene associato il concetto di “diverso da” e di una differenza rispetto ad una norma codificata. Questo, associato ad una mancanza di approfondimento del paradigma, ha contribuito a diffondere una concet- tualizzazione errata di neurodiversità.”
“Ma quando e dove è nato il termine neurodiversità? Il neologismo Neurodiversity è stato coniato dalla sociologa australiana Judy Singer per la sua tesi Odd People In: The Birth of Community Amongst People on the “Autistic Spectrum”. A personal exploration of a New Social Movement Based on Neurological Diversity, che comincia a scrivere a inizio 1998. Judy Singer basa la sua tesi sulle discussioni, sulle esplorazioni, sul processo di auto-scoperta sviluppatosi all’interno della community InLv, creata e gestita da Martijn Dekker, che la stessa Judy Singer frequentava partecipando attivamente e seguendo le discussioni.
L’idea di diversità neurologica (neurological diversity) si è sviluppata, a partire dai primi anni novanta, dal lavoro della comunità Autism Network International, e in particolare da Jim Sinclair, Donna Williams e Kathy Grant, successivamente ripreso dalla community InLv. È quindi possibile collocare la nascita del Movimento per la Neurodiversità nei primi anni ‘90.”
“Anche le persone autistiche e attivistǝ non sono esenti da un utilizzo del termine con un significato errato, un esempio è questo passaggio di un’intervista, fatta a un professionista, inserito in un post di una persona autistica che fa anche divulgazione e formazione sull’autismo:
Domanda: “Perché è così difficile definire e circoscrivere in ambito di definizione precisa le varie manifestazioni dello spettro autistico?”
Risposta: “Fondamentalmente perché lo spettro autistico è assolutamente ampio e vario […] ogni persona umana ha una condizione di neurodiversità e alcune persone sono in un certo senso più neurodiverse delle altre, quindi possiamo parlare di una neurodivergenza”.
Le criticità in questo passaggio sono tante. Neurovarietà, esattamente come biodiversità, non è declinabile come attributo del singolo, chiunque troverebbe alquanto stonato sentir parlare di gatti biodiversi o più biodiversi di altri”
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Purtroppo non riesco a scaricare 😦
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mille grazie. Ci sono riuscita!